Abbiamo avuto il piacere di intervistare Giuseppe Ottaviani. La sua Label, la nuova compilation e la sua visione musicale, tutto questo in un’intervista esclusiva da leggere molto attentamente.
Come e quando nasce artisticamente Giuseppe Ottaviani? Parlaci dei tuoi inizi
La mia carriera musicale nasce nel 2001 quando facevo parte di un gruppo chiamato NU NRG ma è nel 2006, dopo lo split di NU NRG, che inizia la mia carriera da solista e tutto grazie a una traccia chiamata “Linking People”. Questa mi ha permesso di ottenere un contratto di esclusiva con Vandit, la famosa label di Paul van Dyk, con la quale ho pubblicato numerosi singoli e il mio primo artist album, “GO!”.
Sei da sempre un punto di riferimento per tutti gli amanti delle sonorità Trance, come nascono le tue produzioni, da cosa prendi ispirazione?
Amo viaggiare e vedere sempre posti diversi, gente diversa, culture diverse, è tutto questo che principalmente fornisce l’ispirazione alle mie produzione. Normalmente il momento migliore per creare musica è sull’aereo mentre torno a casa reduce da una splendida serata in qualche parte del mondo. E’ proprio quando hai ancora l’emozione viva di uno show che ti viene voglia di creare qualcosa di nuovo.
In questi giorni verrà lanciata sul mercato la tua compilation “Go On Air”, com’è nata l’idea?
Ho lanciato la mia label quest’anno a febbraio come conseguenza del mio radio show “GOONAIR” e il feedback che ho ricevuto dagli artisti e dalla gente in generale è stato impressionante. I promo sono cominciati ad arrivare a valanga e anche se l’etichetta è ancora molto giovane, ho deciso di far uscire la prima label compilation ufficiale proprio ora.
È stata dura scegliere i brani che compongono la compilation?
No non direi, è stata una bella esperienza invece. La parte dura forse è stata il dover ascoltare attentamente ogni singolo demo che arrivava e come accennavo prima ne sono arrivati moltissimi, anche troppi 🙂 Questo però mi ha permesso di essere estremamente selettivo e scegliere solo le tracce che ho ritenuto fossero le migliori. Il punto forte della compilation è che su 35 tracce 31 sono e ovviamente sono state firmate GOONAIR. Questa non è una compilation che semplicemente raccoglie le migliori tracce che sono in circolazione in questo periodo, ma è al contrario punta a “sfornare” 31 nuove tracce mai sentite prima. E’ l’artist album di una label praticamente.
Qual è stato il criterio che hai utilizzato per arrivare alla scelta delle 35 song presenti nella compilation? Cosa deve avere una produzione per colpire il tuo interesse?
La melodia è la cosa principale per me, non deve essere troppo articolata ma semplice e allo stesso momento non scontata o “cheese” come diciamo di solito. Sono le cose semplici che funzionano, ma la difficoltà sta proprio qui, farle semplici ma attraenti.
Come saprete GOONAIR è una label principalmente Trance, quinti ho scartato tutto quello che era troppo collegato ad altri genere musicali e che non rispecchiava esattamente il mio gusto musicale. Con questo non voglio dire che ho selezionate un solo stile musicale ma ho cercato di variare e offrire una vasta gamma di sonorità che vanno da quelle un po’ più morbide come “Matt Holliday – New Leaf” a quelle più aggressive come “WeAreAliens – Outcast”. Ho incluso tracce vocali e non, cercando di creare un giusto equilibrio per offrire un’esperienza di ascolto il più piacevole possibile.
Abbiamo felicemente notato che nella tracking list ci sono produzioni realizzate da dj/producer Italiani, come vedi la scena Trance in Italia?
Purtroppo il movimento Trance in Italia è un po’ come la nostra situazione economica….non delle migliori. Ma noi ce la mettiamo tutta per promuovere questo genere in Italia. Abbiamo ottimi producers e DJ italiani che amano questo genere e che come me continuano a “provarci”, anche perchè non c’è soddisfazione più grande che suonare nel proprio paese di origine anche se devo ammettere a me accade raramente, ma quando succede è semplicemente spettacolare.