Abbiamo avuto il piacere di incontrare Black Legend, protagonista della scena House con il suo sound inconfondibile, sempre ricco di spunti sonori. Ci ha parlato di moltissime cose per Nueko ha realizzato un mixato irresistibile da ascoltare con il volume rigorosamente al massimo.

    Volete sapere cosa ci ha svelato? Non vi rimane che leggere questa intervista esclusiva 😉

    Parlaci dei tuoi inizi, come e quando ti sei avvicinato al Mondo della Musica.

    Credo un po’ come tutti, per una innata passione. Sin da piccolo rimanevo seduto fino a tarda notte su una sedia con le cuffie in testa di fronte alla radio ad ascoltare le allora famose dirette dalle discoteche. Fantasticavo su quei posti dove non mi era concesso andare data la mia tenera età.
    Avevo 13 anni, chiudevo gli occhi e sognavo luci, musica ad alto volume, gente che ballava, ma spesso venivo bruscamente riportato alla realtà da mia madre che mi afferrava per l’orecchio e mi trascinava a letto perché il giorno dopo magari c’era scuola.
    Il resto è venuto da sé, una gran passione anche per l’elettronica che è stata oggetto dei miei studi scolastici superiori, l’unione delle due mie grandi passioni mi hanno portato dove sono oggi.

    Come nascono le tue produzione, dove trovi l’ispirazione?

    Devo confessare che ancora non ho capito bene cosa significhi essere ispirati, per quanto mi riguarda
    la differenza la fa il mio umore, faccio musica da ballo, quindi musica per divertirsi, ed il fatto che sia di buon umore è per me fondamentale per poter lavorare, se l’umore non è quello giusto, mi dedico ad altro.
    Ammetto però che spesso comincio a lavorare su un nuovo progetto o su un remix senza avere una minima idea di cosa farò, quella scintilla creativa spesso arriva senza un ma e senza un perché, semplicemente cominciando a fare.

    Black-Legend-3

    Come vedi l’attuale scena House?

    La vedo come negli ultimi 10 anni, filoni e generi che scoppiano e si esauriscono con una velocità incredibile, uno inventa, 100 copiano e 1000 riproducono serialmente.
    Non voglio fare la solita sterile critica, però guardiamo ai numeri, i computer e internet hanno fatto si che produrre musica e suonarla nei club potesse diventare una moda poco costosa da seguire.
    Direi che oggi, agli aspiranti dj, costano più l’abbigliamento e i tatuaggi che fanno tanto dj, Il risultato è un’offerta spropositata ma di bassissima qualità.
    Purtroppo il talento ancora non è possibile comprarlo, la visibilità si.

    I 3 classici che non mancano mai nei tuoi set?

    Nei mie set di solito non ci sono classici nel senso proprio della definizione,ma spesso capita di suonare brani che ne riprendono campioni, e ciò mi basta per stare lontano da quella terribile malattia che è la nostalgia.
    Si, capita poi che qualche volta all’apice dell’euforia scappi un bel classic, ma di sicuro non è mai lo stesso.

    Parlaci delle tue ultime produzioni, cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?

    La lista è lunga, ma vi dirò delle cose degne di nota, i primi di novembre uscirà su Vamos il brano che ho prodotto per l’album di Ron Carroll “Love WIll”, un remix su Jango Music sempre con la voce di Ron Carroll e fatto a quattro mani con Damon Grey , che promette di fare tanto rumore.
    Un remix che uscirà su Sony Scandinavia del quale ancora non posso rivelare molto, un remix di un bellissimo brano dei mie amici Nello Simili e Benny Camaro, e per finire una nuova collaborazione con Dany Cohiba, alla quale stiamo lavorando proprio in questi giorni.

    Black-Legend

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