L’arte del campionamento è rimasta saldamente ancorata nel tempo, partendo dalla musica Hip Hop, dove i beat sono ricchi di campionamenti, fino alla House Music, che sin dalle sue origini ha portato avanti questa arte. Basti pensare a tracce leggendarie come “Pump Up The Volume” dei M.A.R.R.S, “Beat Dis” di Bomb The Bass, “Theme From S-Express” degli S-Express e molti altri dischi che alla fine degli anni ’80 hanno gettato le basi per la rivoluzione musicale.
Oggi, il sampling è ancora molto presente nella scena musicale. Se si guarda su Beatport, soprattutto nella sezione dedicata alla Funky House e Jackin House, si può subito capire che il sampling è ancora molto vivo.
Tracklib, un servizio che permette ai Dj Producer e Beatmaker di acquistare licenze per campionare da una vasta libreria musicale di artisti e etichette discografiche di ogni genere, ogni anno stila un report chiamato “State Of Sampling” che mostra interessanti tendenze nel campo del sampling.
Nel 2022, ad esempio, si è scoperto che il periodo più campionato è stato quello del 2000, con una percentuale del 40% di sample provenienti da brani R ‘n’ B.
Inoltre, il 2022 è stato l’anno in cui i DJ producer e beatmaker hanno utilizzato di più sample provenienti da brani Dance & EDM.
Anche i DJ producer della Generazione Z mostrano una certa nostalgia, attingendo sample da brani usciti dal 2000 in poi, anziché fare riferimento alla musica degli anni ’90.
Inoltre, sempre più hit sono basate su sample, infatti, nella Billboard’s Hot 100, il 17% dei brani contengono campioni provenienti da brani del passato.
Per quanto riguarda i campionatori attualmente disponibili sul mercato, l’Akai ha una lunga storia in questo campo, con i suoi leggendari S900, S950, S1000 e S1100, presenti in tutti gli studi di registrazione degli anni ’90.
Oggi, Akai è presente sul mercato con la serie MPC, tra i campionatori da prendere in considerazione ci sono l’MPC One, disponibile anche nella sua versione Retro Ltd, oppure l’Akai Force.
