Ci sono stati dj che sulla fine degli anni 80, hanno iniziato con il proporre in Italia le sonorità House, dei veri e proprio pionieri, che con estro e creatività, tra vinili e campionatori, come dei veri e propri sarti della musica cucivano alchimie sonore, impensabili per quel periodo storico, tra questi c’è dj Herbie.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, ecco cosa ci ha raccontato:
Sei stato tra i primi dj che in Italia hanno prodotto e proposto le sonorità House, come e cosa ti ha spinto verso questo genere musicale, qual è stata la molla?
Credo la vicinanza con il DMC e Disco Inn di Modena, avevo in anteprima molti promo, house sound of Chicago , quel genere che nasce nella Chicago e nella New York di fine anni 70 e inizio 80; Parliamo di quel genere che deve tutto a dj del calibro di Frankie Knuckles, Larry Levan, David Mancuso, Marshall Jefferson, Louie Vega, DJ Pierre e altre decine di pionieri, mi appassionai fin da subito a campionatori batterie elettroniche, Revox, l’indispensabile per produrre musica fatta in casa da dj, House Music
Come sono nate le tue prime produzioni, partendo da “Atomico” andando in avanti….
Le primissime come A-tomico, iniziai alla fine degli anni ottanta a produrre in casa, con il Revox, i primi campionatori come l’Akai S900, mi piaceva tagliare, editare e unire musica…l’effetto era fin da subito House Music!
Hai degli aneddoti legati a quel periodo che vuoi raccontarci?
Si…misi con alcune “alchimie midi” in sequenza la TR 505 con il campionatore Akai e inizia a preparare la mia prima traccia “A-tomico”, molti erano increduli, poi supportato da Fab del Disco Inn e Lombardoni, arrivò il mio primo vinile…A tomico !
Il mondo della produzione ha fatto dei passi da giganti nel corso degli anni, quali erano gli strumenti indispensabili agli inizi della House per produrre un buon brano?
Si facevano le tracce in casa o in piccoli studi, con sequencer, alcune tastiere come la Roland Juno, campionatori per i samples, poi ci si appoggiava a studi “seri” di registrazione per tentare di ottimizzare il tutto.
Ora, invece quali sono gli strumenti che reputi indispensabili?
la computer music ha fatto passi da gigante, io rimango nel mondo del dj produttore, personalmente uso molto Live Ableton e Rekordbox, creo dei Mash Up o delle Rough Mix…se il progetto risulta interessante, coinvolgo i musicisti per dare quel tocco di qualità, per il mercato attuale.
Per chi si avvicina per la prima volta al Mondo della House, quali sono le 10 produzioni indispensabili da conoscere e da avere assolutamente?
Frankie Knuckles ft. Jamie Principle – Your Love
808 State – Pacific State
Joe Smooth – Promised Land
Inner City – Good Life
Lil’ Louis – French Kiss
Jaydee – Plastic Dreams
Barbara Tucker – Beautiful People
Dj Herbie – Atomic House
The Bucketheads – The Bomb
Diana Ross – The Boss
Attualmente, quali sono le produzioni, il genere che più senti verso il tuo modo di vedere e vivere la musica?
Mi piacciono molto i remix di Joey Negro e Purple Disco Machine
La caratteristica che deve avere un brano per colpire la tua attenzione?
La magia dei suoni, e dare emozioni
Come vedi l’attuale scena?
Nella scena Internazionale, ci sono cose bellissime, penso siano progetti difficili da raggiugere, proprio per il management che c’è dietro e la qualità della musica..ma non impossibili, bisogna impegnarsi !
Ci sono novità che puoi anticiparci? Cosa bolle in pentola…..
Mi sono risentito con il mio “socio” dell’era dj H (Marco Bongiovanni), stiamo preparando la nuova produzione…siamo già a buon punto 🙂